Rendiconti - III serie
Vol. LXXX. Anno Accademico 2007-2008
Anno Edizione:
2008
L’Accademia Romana di Archeologia, pur ricollegandosi idealmente all’Accademia rinascimentale di Pomponio Leto e a quella di “Storia e Antichità Romane” creata da Benedetto XIV nel 1740, fu fondata a Palazzo Corsini il 4 ottobre 1810 per iniziativa del barone Joseph-Marie de Gérando durante l’amministrazione francese di Roma (1809-1814).Nel 1829 Pio VIII le conferì il titolo di Pontificia: da allora è una delle accademie della Santa Sede; dal 1946, dopo essere passata in varie sedi, per volere di Pio XII ebbe stabile residenza nel Palazzo della Cancelleria, storico edificio che gode del diritto di extraterritorialità, e da allora tiene mensilmente le sue riunioni da novembre a giugno nel prestigioso salone dei Cento Giorni decorato da Giorgio Vasari. L’Accademia ha per precipuo campo di attività lo studio dell’antichità classica ma spesso le sue ricerche si estendono fino alla preistoria e fino al Rinascimento. Organi dell’Accademia sono i “Rendiconti” e le “Memorie”, i primi vengono pubblicati ogni anno; le seconde in due serie, una in 4° e una in 8° non hanno periodicità fissa. Queste pubblicazioni, nelle quali vengono divulgate le dissertazioni svolte nelle adunanze mensili, costituiscono la Serie III degli Atti Accademici. Le due serie precedenti, con il titolo di Dissertazioni, vanno rispettivamente dal 1821 al 1864 e dal 1881 al 1920. Un indice generale degli Atti accademici dal 1821 al 1938, con indice per autori e per materie, è pubblicato nel volume XIV dei “Rendiconti”; un secondo indice generale dal 1938 al 1966 nel Supplemento al vol. XXXVIII e un terzo indice generale dal 1966 al 2001 nel Supplemento al vol. LXXIII.
Materie:
Archeologia
Formato:
16,5x25,5
Allestimento:
Brossura
Numero Pagine:
504
Illustrazioni:
ill. in b/n e a colori
Casa Editrice:
Pontificia Accademia Romana di Archeologia
Cod. :
DD028000
L'Accademia Romana di Archeologia, pur ricollegandosi idealmente all'Accademia rinascimentale di Pomponio Leto e a quella di "Storia e Antichità Romane" creata da Benedetto XIV nel 1740, fu fondata a Palazzo Corsini il 4 ottobre 1810 per iniziativa del barone Joseph-Marie de Gérando durante l'amministrazione francese di Roma (1809-1814). Nel 1829 Pio VIII le conferì il titolo di Pontificia: da allora è una delle accademie della Santa Sede; dal 1946, dopo essere passata in varie sedi, per volere di Pio XII ebbe stabile residenza nel Palazzo della Cancelleria, storico edificio che gode del diritto di extraterritorialità, e da allora tiene mensilmente le sue riunioni da novembre a giugno nel prestigioso salone dei Cento Giorni decorato da Giorgio Vasari. L'Accademia ha per precipuo campo di attività lo studio dell'antichità classica ma spesso le sue ricerche si estendono fino alla preistoria e fino al Rinascimento. Organi dell'Accademia sono le dissertazioni che vengono divulgate nei Rendiconti e nelle Memorie, i primi vengono pubblicati regolarmente ogni anno; delle seconde esistono due serie, una in 4° e una in 8°; queste pubblicazioni costituiscono la Serie III. Le due serie precedenti, con il titolo di Dissertazioni, vanno rispettivamente dal 1821 al 1864 e dal 1881 al 1920. Un indice generale delle Dissertazioni dal 1821 al 1938, per autori e per materie, è pubblicato nel Supplemento al XIV volume dei Rendiconti della Serie III; un secondo indice generale dal 1938 al 1966, nel Supplemento al XXXVIII volume.
Sommario: Elenco degli Accademici; Consiglio Accademico; Verbali delle adunanze pubbliche. C. Pavolini, Ferento: scavo di una domus romana e delle sue preesistenze; L. Ennabli, J. Scheid, Una lex sacra de Carthage relative au culte des Cereres? Nouvelles observations sur les fragments découverts dans la basilique de Carthegenna; L. Barelli, R. Pugliese, L. Sadori, Nuovi dati dallo scavo del chiostro del complesso dei Ss. Quattro Coronati a Roma; A. Russi, Gaetano De Sanctis e Silvio Accame; F. Marini Recchia, F. Zevi, La storia più antica di Roma sul fregio della basilica di Ostia; R. Olmos, Ex ilice dictum. La fundación mitológica de la Colonia Iulia Ilici Augusta; L. Travaini, P. Liverani, Il tesoro del Laterano e la bolla numismatica di Sisto V del 1587; B. Brenk, La fine dell'antichità a Gerash alla luce dei nuovi scavi nell'area della cattedrale; V. Saladino, Un nuovo rilievo con l'immagine del tempio di Vesta; E. MArin, A. Claridge, M. Kolega, I. Rodà, Le cinque sculture inedite (nn. 5,9-12): Giulia (?), Lucio e Gaio Cesare, Germanico, Druso e le ultime frammentarie dell'Augusteum di Narona; P. Cugusi, Testi metrici latini ripetuti nelle iscrizioni cristiane di Roma con cenni sugli epigrammi di Papa Damaso e di Papa Simmaco; O. Sartori, Percorsi simbolici e iconografici di un'antica immagine: la cavea cum ave inclusa del mosaico di Terracina. Commemorazioni: M. Buonocore, E.mo e R.mo Sig. Card. Alfonso Maria Stickler, S.D.B. (1910-2007).