Autore:
Ebanista L.
Anno Edizione:
2017
Il progetto "Forma Italiae", fondato da Giuseppe Lugli nel 1923, nasce con l'intenzione di redigere una Carta Archeologica d'Italia, sotto l'egida dell'Accademia dei Lincei, dall'Unione Accademica Nazionale. Nel 1926 esce il primo volume della omonima collana editoriale. Dal 1965 il CNR finanzia l'iniziativa, oggi condotta da "Sapienza - Università di Roma", sotto la direzione di Luisa Migliorati e con il patrocinio dell'Union Académique Internationale. La Forma Italiae si basa su presupposti metodologici di tradizione secolare ma che si sono sviluppati negli ultimi anni con esperienze che possono essere considerate d'avanguardia nel panorama anche internazionale della ricerca archeologica applicata sul territorio. La finalità, mai modificata, della Forma Italiae - e cioè la redazione di un vero e proprio catasto archeologico, utile per la ricerca storica ma fondamentale per la tutela dell'eredità culturale dell'antico - fornisce un solido e allo stesso tempo inconsueto strumento di approccio alle discipline storiche ed archeologiche, poiché si basa più che sugli scavi sull'accurata analisi diretta sul terreno.
Comitato scientifico:
Paolo Sommella, Presidente
Luisa Migliorati, Direttore
Giovanni A. M. Azzena
Alessandra Ten
Isbn:
978-88-7140-798-2; ISSN 0392-0119
Materie:
Topografia antica
Archeologia
Cartografia
Formato:
24x34
Allestimento:
Brossura
Numero Pagine:
138
Illustrazioni:
71 in bn + 15 tavv. a colori + 5 tavv. fuori testo
Casa Editrice:
Edizioni Quasar
Cod. :
AH010100
Questa ricerca interessa un territorio di circa 200 km2 compreso nella fascia costiera laziale tra il Rio Martino e il fiume Astura e, lungo il corso di quest’ultimo, fino a Satricum, al centro di Campoverde e a Carano. Il comprensorio indagato ricade, da un punto di vista amministrativo, nella provincia di Latina, nei comuni di Aprilia, Latina e Sabaudia. Il territorio, inserito in quello che è noto storicamente come Agro Pontino, è caratterizzato dalla presenza dei laghi costieri, dalla peculiare forma stretta ed allungata, e dal sistema dunale. L’elemento acqua ha scritto la storia di questo territorio determinando scelte insediative che è necessario saper leggere per ricostruirne i lineamenti. Se oggi non esiste una ricerca specifica e sistematica in questa zona è da imputare a una ‘povertà’ di evidenze strutturali e, probabilmente, alla scarsa attenzione data ai materiali mobili. La ricerca di F. Piccarreta edita nel 1977 nel suo volume di Forma Italiae (vol. 12,
Astura) può considerarsi l’unico studio a carattere pienamente topografico che interessi una parte del territorio oggetto di questa ricerca. I dati raccolti negli anni ’70 dello scorso secolo costituiscono un nucleo prezioso di informazioni poiché, nell’arco di meno di 50 anni, più della metà di esse sono andate perdute. La ricerca è stata svolta secondo la metodologia della topografia classica partendo da una ricognizione integrale, sistematica e capillare del territorio ed integrando i dati con quelli bibliografici, di archivio, di cartografia storica e di fotointerpretazione.
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recensione su Tijdschrift voor Mediterrane Archeologie, 59 (2018)
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